De la cantera de la historia marianista, Antonio Gascón sigue extrayendo grandes sillares. En esta ocasión ofrece a nuestra revista un estudio minucioso sobre un momento fundamental de la fundación marianista. Se trata de la revolución liberal francesa de 1830 y sus repercusiones sobre la Compañía de María. El autor fundamenta con un sólido andamiaje documental la tesis de fondo de su colaboración. Por decirlo con sus propias palabras, “la revolución de julio no fue la causa de la crisis de la joven Compañía, sino que evidenció la crisis de crecimiento y del necesario esclarecimiento constitucional de su identidad carismática.”
Muchos temas fundamentales encontrará el lector de este interesante artículo fuertemente entrelazados: las causas del debilitamiento progresivo de la Congregación de Burdeos, el ingente proyecto de las Escuelas Normales para la formación del profesorado nacido de la experiencia valerosa de Saint-Remy, las difíciles relaciones entre la Compañía de María y las Hijas de María y el perfil personal de los grandes protagonistas de esta etapa histórica de la vida marianista. Momento de grandes decisiones que deben jugarse entre la fidelidad al impulso carismático de Chaminade que lleva a permanecer abierto a la universalidad de la misión, y las posiciones realistas de algunos religiosos que se inclinan por una concreción de tareas apostólicas ante la escasez de recursos humanos y materiales para hacer frente a la gran cantidad de obras a las que la Compañía de María atiende.
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La dottrina mariana del Montfort è uno sviluppo della spiritualità berulliana. Tale consacrazione è cristocentrica in quanto rispetta l’unica mediazione di Cristo e costituisce una via per giungere alla maturità spirituale. Sebbene il Montfort ricorra a vari termini per spiegarne il contenuto (schiavitù d’amore, contratto di alleanza…), quando deve definirla fa perno sul concetto di consacrazione, collegandola direttamente con il battesimo.
Per lo Chaminade, due elementi caratterizzano la devozione mariana: essa è filiale e apostolica. L’idea di filiazione non è sconosciuta nella storia della pietà mariana anteriore allo Chaminade; ma specialmente nella «scuola francese», l’accento è posto più sulla schiavitù che sulla filiazione. Con lo Chaminade quest’ultima angolatura viene sottolineata in maniera preponderante. Fra tutte le virtù di cui il Verbo incarnato ci ha dato l’esempio, quella che dovrà essere maggiormente imitata è l’amore filiale di Gesù per la Madre: amore eterno, perché eterno è il piano della redenzione. In tal modo la dottrina dello Chaminade può dirsi racchiusa nella essenza del cristianesimo che consiste nell’imitare Cristo e nel vivere la sua vita. L’altra caratteristica della pietà mariana dello Chaminade è la sua fisionomia apostolica. Essa si trova già presso gli scritti del Montfort (che lo Chaminade non poteva conoscere perché ritrovati nel 1842), ma viene collocata al primo posto e costituisce la ragion d’essere del donarsi a Maria e quindi dell’entrare in alleanza con lei. In sintesi si tratta di una spiritualità cristocentrica-mariana e apostolica.
De la carrière de l’histoire marianiste, Antonio Gascón, sm, continue à extraire de grandes pierres de construction. En cette occasion, il offre à notre revue une étude soignée sur un moment fondamental de la fondation marianiste. Il s’agit de la révolution libérale française de 1830 et ses répercutions sur la Société de Marie. L’auteur base la thèse de fond de son article sur une solide charpente documentaire. Pour le dire avec ses mots, “ la révolution de juillet ne fut pas la cause de la crise de la jeune Société de Marie, mais plutôt furent mises en lumière sa crise de croissance et la nécessité d’une clarification constitutionnelle de son identité charismatique”.
Le lecteur de cet intéressant article trouvera beaucoup de thèmes fondamentaux fortement entrecroisés entre eux : les causes de l’affaiblissement progressif de la Congrégation de Bordeaux, le projet grandiose des Ecoles Normales pour la formation des enseignants, né de la valide expérience de Saint-Rémy, les difficiles relations entre la Société de Marie et les Filles de Marie Immaculée, le profil personnel des grands protagonistes de cette étape historique de la vie marianiste. Un moment de grandes décisions qui doivent se prendre entre la fidélité à l’impulsion charismatique de Chaminade qui induisait à rester ouverts à l’universalité de la mission, et les positions réalistes de certains religieux qui auraient préféré une réduction des activités apostoliques devant la pénurie des ressources humaines et matérielles, inadéquates pour faire face à la grande quantité d’œuvres auxquelles s’appliquait la Société de Marie.
Dalla cava della storia marianista, Antonio Gascón, sm, continua ad estrarre grandi pietre da costruzione. In questa occasione offre alla nostra rivista uno studio accurato su un momento fondamentale della fondazione marianista. Si tratta della rivoluzione liberale francese del 1830 e le sue ripercussioni sulla Società di Maria. L’autore basa su una solida impalcatura documentaria la tesi di fondo del suo articolo. Per dirlo con le sue parole, “la rivoluzione di luglio non fu la causa della crisi della giovane Società di Maria, ma piuttosto mise in luce la sua crisi di crescita e la necessità di un chiarimento costituzionale della sua identità carismatica”.
Il lettore di questo interessante articolo troverà molti temi fondamentali fortemente intrecciati tra loro: le cause dell’indebolimento progressivo della Congregazione di Bordeaux, il grandioso progetto delle Scuole Normali per la formazione degli insegnanti, nato dalla valida esperienza di Saint-Remy, le difficili relazioni tra la Società di Maria e le Figlie di Maria Immacolata, il profilo personale dei grandi protagonisti di questa tappa storica della vita marianista. Momento di grandi decisioni che devono prendersi tra la fedeltà all’impulso carismatico di Chaminade che induceva a restare aperti all’universalità della missione, e le posizioni realistiche di alcuni religiosi che avrebbero preferito una riduzione delle attività apostoliche di fronte alla scarsità delle risorse umane e materiali, inadeguate per far fronte alla gran quantità di opere alle quali si applicava la Società di Maria.